rilanciare la coltivazione delle leguminose tradizionali nell'entroterra della Regione Marche
La proposta progettuale di seguito presentata parte dall’analisi del contesto agricolo regionale, nel quale la coltivazione delle leguminose da granella, nonostante la loro importanza agronomica, è ancora poco diffusa. Anche dal punto di vista nutrizionale hanno un ruolo di primo piano, quale fonte primaria di proteine vegetali e composti bioattivi (fibra, polifenoli), pertanto possono costituire la materia prima ideale per realizzare nuovi prodotti funzionali per la prevenzione delle più comuni patologie dismetaboliche. L’assenza di proteine coinvolte nella formazione del glutine, candida le farine di leguminose anche alla produzione di prodotti che si rivolgono ai consumatori che soffrono di celiachia e/o intolleranza al glutine. Pertanto la creazione di una filiera legata alle leguminose tradizionali può aprire scenari interessantissimi dal punto di vista economico.
Il gruppo operativo che ha ideato il progetto è composto da La Bona Usanza (cooperativa agricola specializzata in colture tradizionali), Università Politecnica delle Marche (Dipartimenti D3A, DiSVA e DiSCO), ASSAM Marche, CIA Provincia di Ancona e Pasta Ciccarelli dal 1930.
rilanciare la coltivazione delle leguminose tradizionali nell'entroterra della Regione Marche
implementare la collaborazione tra agricoltore, ente di ricerca ed utente finale
promuovere e diffondere la conoscenza delle leguminose tradizionali e stimolare altre aziende agricole a coltivarle
incentivare l’utilizzo di pratiche agronomiche sostenibili come la consociazione cereali-legumi
aumentare la biodiversità agraria e favorire la difesa del suolo
creare un network di agricoltori-custodi della biodiversità agraria, e porre le basi per una filiera corta.
mettere a punto prodotti a base di farina di legumi ad alto valore nutrizionale, alternativi alla pasta di grano duro
Sperimentazione agronomica sulla Cicerchia di Serra de’ Conti: verranno coinvolte 2 aziende associate alla cooperativa La Bona Usanza, una in ambito montano e l’altra in zona collinare. La sperimentazione verrà condotta dal Prof. Tavoletti (D3A-UNIVPM) ed in particolare si andrà a valutare l’efficacia della consociazione della Cicerchia di Serra de Conti e/o altre leguminose prodotte dalla cooperativa (ceci, fagiolo solfino) con cereali antichi e moderni, come ad esempio il frumento tenero Jervicella (incluso nel Repertorio della Biodiversità Agraria della Marche). La sperimentazione verrà condotta, utilizzando pratiche agronomiche a basso impatto ambientale (limitato o nullo apporto di fertilizzanti azotati e prodotti fitosanitari, utilizzando se necessario prodotti ammessi in agricoltura biologica).
Caratterizzazione composizionale dei legumi e delle farine da essi derivate con particolare attenzione ad indici di qualità nutrizionale. Questa fase verrà svolta parallelamente all’attività “di campo” e vedrà una sinergia tra i partner UNIVPM (Prof.ssa Ferretti – DiSCO e Dr.ssa Bacchetti – DiSVA)
Elaborazione di prodotti a base di farina di legumi e loro caratterizzazione nutrizionale.
Questa fase verrà svolta parallelamente all’attività “di campo” e vedrà una sinergia traUNIVPM (Prof.ssa Ferretti – DiSCO e Dr.ssa Bacchetti – DiSVA) e Pasta Ciccarelli dal 1930. Il team di ricerca andrà a studiare vari “blend” di farine (con cicerchia ed altre leguminose), caratterizzandoli dal punto di vista biochimico-nutrizionale. Il pastificio si occuperà di studiare la lavorabilità degli impasti per poter realizzare specialità alimentari tipo “pasta”, con caratteristiche ideali per la cottura ed il consumo.
Divulgazione dei risultati ottenuti ed iniziative di animazione: l’ASSAM, la CIA e La Bona Usanza si suddivideranno questa azione. Saranno organizzati incontri con stakeholders, seminari, prove sul campo, realizzata una pagina web dedicata, newsletters ed opuscoli informativi. L’obiettivo sarà quello di diffondere i risultati e le conoscenze acquisite verso altre aziende agricole della Regione, ma anche promuovere la cultura delle leguminose ed il loro consumo (redazione di un ricettario).
In una prima fase l’obiettivo del progetto è contribuire a rilanciare la coltivazione della Cicerchia e altre leguminose tradizionali della Regione Marche ed incentivare l’utilizzo di pratiche agronomiche sostenibili come la consociazione cereali-legumi al fine di preservare la biodiversità agraria e favorire la difesa del suolo. In una seconda fase ci si prefigge di mettere a punto prodotti a base di farina di legumi ad alto valore nutrizionale e salutistico. Obiettivo conclusivo è implementare la collaborazione tra agricoltori, aziende, enti di ricerca e consumatori e promuovere una maggiore conoscenza delle leguminose tradizionali.